Coloranti naturali: l’alizarina

alizarina00-300x192      I coloranti sono stati usati per millenni. Perlopiù derivano da sostanze vegetali, in altri casi da animali. Sono molti e per comodità limitiamo il nostro discorso al colorante rosso più utilizzato in passato nell’area mediterranea: l’alizarina. Veniva ricavato soprattutto dalla robbia (Rubia tinctorum), una pianta erbacea che cresce spontanea in tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, citata da diversi autori latini tra i quali Plinio e Vitruvio. L’alizarina per la sua stabilità chimica, nel corso dei secoli ha accompagnato e sostituito la porpora come colorante rosso dei tessuti e nei dipinti perché pur essendo meno acceso era più duraturo. Il colorante si ricavava dalle radici della pianta che è interessante anche per un altro fenomeno: si attacca con facilità agli abiti ed è difficile liberarsene. Infatti la più comune Rubia silvestris è detta anche “attaccaveste” perché presenta sia sul fusto che sulle foglie minuscoli uncini visibili con una lente d’ingrandimento. Appartiene alla famiglia delle rubiaceae ed ha un fusto quadrangolare.

Questo composto chimico, di formula bruta C14H8O4, venne prodotto anche sinteticamente nel 1858 ed è stato il primo colorante sintetico. Parallelamente alla produzione di alizarina sintetica inizia la scomparsa delle coltivazioni di robbia. Per facilitare la sua azione colorante sono stati aggiunti vari metalli ottenendo così dei complessi con una maggiore capacità tintoria e con variazioni di colore a seconda del metallo utilizzato.. Per alcuni materiali però vengono utilizzati altri composti di sintesi più stabili e duraturi.

Dal punto di vista didattico l’alizarina è di un composto interessante sia per la sua struttura sia per i collegamenti ad altre sostanze organiche e ad alcuni gruppi funzionali. È costituita da tre anelli benzenici con due gruppi carbonili e due ossidrilici. Questi ultimi sono quelli che rendono il colorante in grado di legarsi ai tessuti o alla tela o ad una parete, il colore rosso invece è dato dalla combinazione di questi due tipi di gruppi. Spesso però, durante i processi di estrazione dalle radici si aggiungevano varie impurità che potevano modificare il colore e la tonalità. L’alizarina sintetica invece ha un suo colore ben definito. Il nome IUPAC è 1,2-diidrossi-9,10-antracenedione ma è più conosciuta come alizarina B o 1,2-diidrossiantraquinone. La formula è quella generica ma l’alizarina e i suoi complessi presentano numerose isomerie.

rubia-pregrina-172x300     Nelle immagini:

robbia_radici-150x150     la struttura generale dell’alizarina, le radici da cui si ricava il colorante e la pianta Rubia silvestris peregrina.

Per approfondimenti sui coloranti: http://w3.uniroma1.it/chemo/ftp/Coloranti_Vegetali_final1.pdf

L’immagine delle radici è tratta da:

www.tempiodellaninfa.net/…/robbia_radici.jpg