I principali temi della ricerca scientifica nel 2015

mappa_fondali_oceanici     Alcune prestigiose riviste scientifiche alla fine di ogni anno propongono un bilancio delle attività di ricerca e delle scoperte scientifiche e tecnologiche più significative degli ultimi dodici mesi. Nature, nel primo numero del 2015, propone anche una previsione dei temi che saranno affrontati nei prossimi dodici mesi e che verosimilmente porteranno importanti risultati. Non sono temi nuovi ma rappresentano la continuazione di ricerche impostate nel 2014 e/o negli anni precedenti: ad esempio sicuramente si continuerà con la fisica delle particelle elementari, un settore che non è mai stato abbandonato da oltre un secolo, quando furono scoperti elettroni e protoni prima e i neutroni dopo, nel 1932. Questo settore riceverà un nuovo impulso perché ritornerà in funzione, dopo due anni di fermo, l’acceleratore Lhc (Large Hadron Collider) del CERN di Ginevra, il più sofisticato e potente strumento d’indagine sulla composizione delle particelle.

     Gli altri temi che hanno catturato l’attenzione dell’opinione pubblica, che richiedono approfondimenti e che promettono esiti interessanti sono: le missioni spaziali, con la continuazione della missione Rosetta e l’arrivo della sonda Down sull’asteroide Cerere; l’epidemia del virus Ebola sempre pericolosa e che in Africa ha prodotto circa ottomila morti; la ricerca delle onde gravitazionali ipotizzate da Einstein; i cambiamenti climatici causati dalle attività umane, responsabili di fenomeni metereologici sempre più estremi e catastrofici (ci sono grandi attese per le decisioni di fine anno, durante la Conferenza sul Clima di Parigi); le esplorazioni oceaniche dei fondali e lo studio delle loro particolari forme di vita, senza trascurare l’incessante ricerca di fonti energetiche fossili e forme di energia rinnovabili oppure la ricerca sui materiali semiconduttori e rari indispensabili per apparecchiature elettroniche sempre più sofisticate e miniaturizzate.

Per approfondire: Nature: What to expect in 2015 di Elizabeth Gibney.

Credit mappa dei fondali oceanici: web.tiscali.it .