Plastica connection

Pochi mesi fa a Bari c’è stata la 75esima edizione del Prix Italia, nel segno della sostenibilità.

Durante la manifestazione c’è stato anche un Premio speciale assegnato a Plastica Connection, di Teresa Paoli, giornalista e film-maker, inviata di PresaDiretta (RAI 3). Si tratta di un premio speciale giunto al secondo anno che vuole educare e creare consapevolezza sui temi della sostenibilità ambientale e alimentare. L’inchiesta della giornalista De Paoli è incentrata sul grave impatto ambientale della plastica su tutte le forme di vita del Pianeta, un tema di notevole rilevanza anche per la salute umana.

Ormai la plastica, da sette-otto decenni è quasi insostituibile per migliaia di tipologie di dispositivi e oggetti, anche se, da qualche decennio, progressivamente si sta affermando la plastica biodegradabile.

Il problema più grave è costituito da tutti gli oggetti di plastica monouso: sono numerosissimi, hanno una vita molto breve e spesso non vengono riciclati. Servono per pochissimo e, se abbandonati nell’ambiente come è stato fatto per decenni, inquinano per secoli. Diverse ricerche internazionali riportano che il 90% della plastica nel mondo, non viene riciclata ma va in discarica o è bruciata. Sono molte le iniziative in vari Paesi che cercano di ridurre l’utilizzo della plastica e di aumentare il suo riciclo tramite la raccolta differenziata.

L’Unione Europea ha proposto di impegnare i suoi Stati per la produzione e l’utilizzo di imballaggi completamente riciclabili entro il 2030 e nel frattempo ha chiesto agli stessi di impegnarsi di più sul riutilizzo oltre che sul riciclo. Ma anche su questo tema ci sono differenze e contrasti tra gli Stati, anche in base al tipo di governo e di alleanze.

L’inchiesta di PresaDiretta va anche oltre i confini europei (ad esempio in Turchia, oltre alla situazione disastrosa di molti Paesi africani) mostrando enormi discariche illegali, a cielo aperto, di rifiuti che provengono anche dai Paesi più ricchi. Coloro che si preoccupano solo del loro “orticello” e non di quanto accade a pochi metri da casa, devono sapere che è stato accertato che le microplastiche (da milionesimi a migliaia di millimetri di dimensioni) si trovano anche nel corpo umano, arrivate sia attraverso la catena alimentare che la respirazione. Un motivo in più per utilizzare le mascherine nelle aree urbane e industriali, lungo strade e autostrade affollate, oltre che nei luoghi affollati.

Per vedere l’intera inchiesta/reportage (durata 109 minuti), bisogna accedere a Raiplay, anche tramite i social o l’account Google: PresaDiretta – Mal di plastica.